Chesterfield: stile classico e personalità contemporanea

Divano chesterfield

“La vita è faticosa: ci sono troppi bottoni da abbottonare e da sbottonare…” scrive Romano Battaglia. Per fortuna i divani modello “Chesterfield” (o semplicemente Chester”) ci risparmiano questa fatica, poiché l’utilizzo del bottone, in questa intramontabile icona di arredamento, è esclusivamente decorativo…

Il divano Chesterfield è un pezzo di arredamento dallo stile inconfondibile, rigorosamente in pelle, e immediatamente riconoscibile per via della sua tipica “abbottonatura” su schienale e braccioli, e per l’imbottitura lavorata secondo la tecnica cosiddetta capitonné.

Anche se durante i secoli il suo pregiato design ha subito il fascino delle mode e l’influenza dei diversi movimenti artistici, la sua immagine non è mutata di molto, e ciò ha contribuito a renderlo uno dei più celebri elementi d’arredo dal gusto imperituro, simbolo di eleganza e stile intramontabile.

Pezzi d’arredo dalla forte personalità, divani e poltrone Chesterfield sono considerate icone dello stile classico e vintage, anche se oggi si adattano facilmente a qualsiasi contesto: non ci stupirebbe, infatti, di trovarli in una discoteca, in un locale commerciale, o in un ufficio.

 

Come nasce il “divano coi bottoni”…

Non siamo certi dell’origine di questo divano, e sulle sue nascita circolano almeno tre versioni diverse.

Per molti questo pezzo di arredamento prende il nome dalla città inglese di Chesterfield. Altri sono dell’opinione che la parola “chesterfield” venisse semplicemente usata fin dall’inizio del ‘900 per designare genericamente il sofà (come tra l’altro afferma l’Oxford Dictionary).

Altri ancora asseriscono che si tratti di un divano commissionato per la prima volta dal quarto conte di Chesterfield, e che da egli prenda il suo nome.

Sembra che il divano Chesterfield riscuotesse un particolare successo tra le famiglie nobili durante l’epoca Vittoriana, momento in cui probabilmente apparve nella tipica forma che conosciamo oggi.

Durante la prima metà del novecento i modelli Chesterfield si diffusero in tutta Europa entrando anche nelle case delle famiglie appartententi alla middle class.

Senza dubbio esso è e rimane, nell’immaginario comune, il tipo di divano più famoso al mondo: realizzato in pelle, con i caratteristici bottoni su spalliera e braccioli, è un classico che non perde il suo smalto.

 

Lavorazione artigianale e preziosi dettagli

I modelli Chesterfield, più di altri, richiedono un processo di lavorazione artigianale e l’utilizzo di tecniche e materiali adatti alla realizzazione di un prodotto di qualità.

La lavorazione “capitonné”, tipica degli arredi Chesterfield, è un tipo di imbottitura per divani, poltrone o testate di letti nata intorno al 1800. Quest’imbottitura viene lavorata a mano e trapunta in modo da formare cuscinetti disposti in rete. Il risultato che si ottiene è un particolare intreccio di rombi (o quadrati) bombati, senza divisione tra braccioli e spalliera.

In origine per l’imbottitura veniva utilizzato un materiale scarto della seta (il capiton, per l’appunto, a cui questa tecnica deve il nome), tuttavia oggi viene utilizzata perlopiù la gomma piuma ad alta densità, che garantisce la perfezione delle forme e un’ottima tenuta delle pieghe nel tempo.

Lo scheletro interno del divano è solitamente in legno massello. La qualità (e la solidità) di questo particolare divano è data anche dalla sua struttura realizzata completamente con tale tipo di legno, robusto ma elastico.

Il rivestimento del Chesterfield è tradizionalmente in pelle: questo ne esalta estetica e particolarità di forme e lavorazione, restituendogli la sua immagine inconfondibile di icona di arredamento dal gusto retrò ma dalle mille declinazioni contemporanee.

 

divano-chesterfield-artigianale-made-in-italy

Divano chesterfield realizzato interamente da artigiani italiani. Vera pelle, struttura in legno (pioppo e abete), imbottitura in poliuretano espanso, cuscini di seduta sfoderabili. Disponibile in diversi colori e anche in versione letto. Più info qui.

Tags:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *